Bolano
La chiesa di S. Quirico Martire è collocata nel nucleo storico di Bolano alle spalle di piazza S. Giuseppe Moscati.
Originariamente era una cappella dedicata a S. Maria del Carmine legata alla Congrega della Carità di Fisciano, successivamente fu individuata quale sede parrocchiale in alternativa dell’antica chiesa di S. Quirico posta fuori paese in località cd. Rio Secco, in un sito che ancora oggi la tradizione popolare indica come “San Quirico”.
Per l’attuale edificio non disponiamo di documenti che informino in merito all’epoca dell’edificazione e della successiva trasformazione in sede parrocchiale. I vecchi registri parrocchiali sono andati dispersi, presumibilmente in una delle inondazioni che hanno interessato l’originaria sede.
Alcune notizie certe le ritroviamo in documenti redatti in occasione delle Visite Pastorali dal parroco Vincenzo Negri, fu Domenico, insediatosi in Parrocchia a fine ‘800, che commissionò numerosi interventi sull’edificio tra cui la costruzione del campanile nel 1897, l’acquisto del quadro della SS. Vergine di Pompei e della SS. Vergine del Carmine.
L’edificio originariamente era posto a ridosso di un piccolo nucleo abitativo sulla stradina di collegamento tra Bolano e Lancusi, confinante con la campagna, successivamente, per lo sviluppo urbano che ha interessato le due frazioni prima menzionate, è venuto a trovarsi nel centro dell’agglomerato urbano. Alla luce delle sistemazioni contemporanee, ad Est e a Sud conserva la definizione degli spazi originari, ad Est e a Nord, dove prima confinava con la campagna, ora fronteggia un moderno fabbricato e posteriormente delimita marginalmente la piazza.
L’impianto architettonico è a navata unica, con la parte finale dell’abside coperta con volta a botte sulla quale degli stucchi definiscono una sorta di cassettonato. La peculiarità planimetrica è data dal non essere perfettamente rettangolare e di avere i lati corti sghembi e paralleli al vicoletto su cui prospetta. La definizione dell’attuale presbiterio mediante una diversa copertura e la presenza dei due archi lascerebbero supporre un impianto originario diverso. La chiesa sarebbe stata una piccola cappella di campagna, posta lungo la stradina, ancora oggi visibile, che si diparte dalla via statale e che attraversando Bolano proseguiva verso Lancusi e Penta. Solo successivamente potrebbe essere stata ampliata con il prolungamento della navata.
All’inizio della navata troviamo una cantoria sostenuta da una coppia di pilastri di forma ottagonale. È andata perduta una tela che doveva raffigurare S. Quirico e che adornava il succielo.
Nel 2000 sono stati effettuati ulteriori interventi, consistenti nel rifacimento della paratia divisoria tra l’abside e la piccola sagrestia posta dietro di essa, precedentemente in legno, realizzata poi in marmo insieme all’altare, al fonte battesimale e all’ambone. Ai lati della navata sono stati aggiunti dipinti raffiguranti le scene della vita di Gesù, come anche sulla volta sull’abside.
All’esterno, nel cantonale sud, posti a più di tre metri d’altezza, sono presenti due fregi realizzati in pietra tufacea, raffiguranti uno il Cristo Crocifisso e l’altro S. Sebastiano.


Testi di riferimento
Amelio G., Fisciano e dintorni, Salerno 1994.
Crisci G., Salerno Sacra. Ricerche storiche, 2a edizione a cura di V. De Simone, G. Rescigno et al., II, Lancusi 2001.
Rescigno G., La valle dell’Irno. L’età dell’oro. (Territorio, società, economia, rivoluzioni), Fisciano 2017.