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Complesso monumentale di San Giovanni Battista

Carpineto

Già nel 984 è attestata nel territorio di Fisciano la presenza di una chiesa dedicata a San Giovanni. In un atto di vendita essa è menzionata come limite settentrionale dei confini di una particella terriera. Solo nel 1309, però, abbiamo notizie della chiesa di S. Giovanni de Carpinito e maggiori informazioni si hanno per le epoche successive. A partire dal XVI secolo, infatti, si può ricostruire sommariamente la consistenza abitativa del villaggio che aveva come punto di riferimento religioso la chiesa in questione (alla data 1564, ad esempio, la comunità era composta da 50 nuclei familiari), ma è soprattutto dal XVII secolo che i numerosi inventari, redatti in occasione delle visite pastorali, permettono di ricomporre una situazione economica piuttosto fiorente e che si mantiene tutto sommato stabile fino alla prima metà del XX secolo. Non poche sono, infatti, sia le proprietà di cui la chiesa disponeva nei territori circostanti, tra cui numerosi castagneti, sia le preziose suppellettili sacre più volte citate negli inventari.

Nei documenti del XVII e XVIII secolo ricorrono sempre più insistenti anche gli inviti alle riparazioni strutturali, spesso a carico della popolazione locale e delle famiglie più facoltose della zona, quest’ultime anche fonti di cospicue rendite per l’ente religioso.

Numerose erano le cappelle situate presso la chiesa stessa con gli annessi altari per le celebrazioni, curate dalle famiglie delle aristocrazie locali – dalla prima testimonianza della cappella della Vergine nel 1564, aumenteranno di numero nei secoli seguenti fino a contarne all’incirca nove –. Tra queste la  cappella intitolata alla Vergine Maria era sede, almeno a partire dal 1564,della congregazione omonima in seguito nota dai documenti come congregazione della Santissima Immacolata Concezione. Di tale ente, purtroppo, non è sempre possibile ricostruire le vicende in maniera organica data la forte scarsità di documenti ad esso inerenti. Solo a partire dal XVIII secolo, infatti, abbiamo maggiori evidenze, comunque sporadiche, che ci informano delle attività di questo organismo laicale che si riuniva nel cimitero annesso alla chiesa, celebrava almeno due messe settimanali presso l’altare della cappella della Vergine e concedeva aiuto per i matrimoni di ragazze provenienti da famiglie meno abbienti, attraverso lasciti di benefattori, secondo una pratica molto diffusa sin dal Medioevo.  

La chiesa, oggi in avanzato stato di degrado e abbandono (soprattutto dopo il sisma del 1980), presenta una struttura a 3 navate con due file di colonne. Il complesso monumentale è costituito anche dal campanile, dalla congrega del SS. Rosario, dal cimitero con l’annessa cappella e dalle strutture abitative un tempo adibite a casa canonica. Presso la chiesa erano situate le statue lignee di San Giovanni Battista, dell’Immacolata e dell’Addolorata, oggi conservate nella chiesa di San Nicola di Bari in Carpineto. Totalmente perdute le decorazioni sacre e gran parte delle suppellettili liturgiche.

Testi di riferimento

Amelio G., Fisciano e dintorni, Salerno 1994.

Crisci G., Campagna A., Salerno Sacra. Ricerche Storiche, Salerno 1962.

Crisci G., Salerno Sacra. Ricerche storiche, 2a edizione a cura di V. De Simone, G. Rescigno et al., vol. II, Lancusi 2001.

L’Archivio parrocchiale di Carpineto di Fisciano. Inventario, a cura di L. Aversa, G. Fiore, R. Zaccaria, Battipaglia 2011.

Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV, Campania, a cura di M. Inguanez, L. Mattei-Cerasoli, P. Sella, Roma 1942.

Rescigno G., Economia e società nel Principato Citeriore. Lo “stato” di S. Severino nel Settecento, Salerno 1999. Rescigno G., La valle dell’Irno. L’età dell’oro. (Territorio, società, economia, rivoluzioni), Fisciano 2017.