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Chiesa di San Nicola di Bari

Carpineto

Le prime attestazioni documentarie sulla chiesa risalgono al 1309, anno in cui è menzionata per il pagamento delle decime pontificie come S. Nicola de montibus de morolo. In seguito, nel 1468, è citata come S. Nicola de Morronibus con lo status di parrocchia e solo nel 1517 come S. Nicola «di Carpineto». Nel XVI secolo è attestata quale sede della congregazione del Santissimo Rosario che però, a causa delle difficoltà economiche in cui incorreva la parrocchia (come testimoniato in un documento del 1596), non riusciva a soddisfare l’obbligo delle messe e delle celebrazioni previste negli anniversari di rito a cui era tenuta. A partire dal XVII secolo, invece, le testimonianze aumentano di numero, fornendo un quadro economico e devozionale diverso rispetto a quello registrato per il periodo precedente. Gli inventari di XVII e XVIII secolo evidenziano le proprietà e le rendite della parrocchia che, pur restando di modeste dimensioni per numero di fedeli, presenta una situazione economica molto florida, che rimane abbastanza costante nel periodo seguente e che resterà tale ancora negli anni Cinquanta del XX secolo, quando in un carteggio viene citata come una tra le parrocchie più ricche del Comune. Il degrado economico decorre a partire dalla fine degli anni Sessanta del Novecento e il terremoto del 1980 determinerà anche l’abbandono delle strutture, per il crollo della chiesa e dell’annessa casa canonica. A partire da tale data la comunità si riunirà, per le funzioni liturgiche, nella cappella privata della famiglia Galdieri insieme ai parrocchiani di S. Giovanni Battista, di Carpineto superiore, anch’essi privi dell’edificio di culto a causa del sisma. Le due parrocchie di S. Giovanni e S. Nicola vengono unite nel 1986 e solo a partire dal 1992 ricevono un edificio prefabbricato per le celebrazioni di culto, struttura oggi adibita ad oratorio e centro parrocchiale. La chiesa di S. Nicola viene riaperta al culto il 19 agosto 2011, dopo lavori di rifacimento, e a partire da tale data diviene la sede attuale della parrocchia. L’edificio odierno è stato quasi completamente ricostruito e solo in parte ha mantenuto l’impianto architettonico originario. La pianta presenta un modulo tripartito con una navata centrale e due laterali. Delle strutture originarie si sono preservate la parete sinistra, nella quale si apre una finestra monofora probabilmente di epoca medievale, e le zone retrostanti all’altare principale. Anche la mensa è di nuova costruzione ma ha visto l’impiego di una ruota in pietra, ricavata dai resti di una macina antica di pertinenza della chiesa stessa. Si è preservato l’altare retrostante del XVII secolo, in parte restaurato nei lavori del 2009-2011. Sei pilastri cilindrici delimitano la navata centrale, mentre i resti delle originarie colonne in granito sono state reimpiegate nell’erigere un altare per le celebrazioni all’aperto, nella piazza antistante l’edificio. Nella chiesa sono state collocate delle tele realizzate durante i lavori di riapertura. Per la navata centrale dei dipinti di forma ovale, in corrispondenza dei pilastri, mostrano scene della vita di Maria, mentre nella parte alta 12 tondi raffigurano gli apostoli, rappresentati con le fattezze dei membri più anziani della comunità al momento della riapertura della chiesa. Sul soffitto della navata centrale una grande tela rettangolare rappresenta S. Nicola di Bari, mentre in corrispondenza della mensa vi è la rappresentazione dello Spirito Santo sotto forma di colomba. In fondo alle navate laterali, in due nicchie, sono collocate le statue lignee di S. Nicola di Bari, nella navata destra, e di S. Giovanni Battista in quella sinistra (prima situata nella chiesa a lui dedicata in Carpineto superiore). Alla presenza dei simulacri nelle navate si ispira la serie di dipinti presenti sul soffitto delle navate laterali, con scene della vita di S. Giovanni per la navata sinistra e di S. Nicola per la destra. Nella chiesa è conservata anche una tela soprastante l’altare, raffigurante la Vergine tra i santi Nicola e Bartolomeo, opera del XVIII secolo attribuita a Gian Battista Mari, allievo del Solimena, e una pregevole statua lignea dell’Immacolata un tempo conservata) nella chiesa di Carpineto superiore. Sulla navata di destra affaccia la cappella dell’Addolorata, costruita contestualmente ai lavori di riapertura. Testi di riferimento AMELIO G., Fisciano e dintorni, Salerno 1994. CRISCI G., CAMPAGNA A., Salerno Sacra. Ricerche Storiche, Salerno 1962. CRISCI G., Salerno Sacra. Ricerche storiche, 2a edizione a cura di V. DE SIMONE, G. RESCIGNO et al., vol. II, Lancusi 2001. L’Archivio parrocchiale di Carpineto di Fisciano. Inventario, a cura di L. AVERSA, G. FIORE, R. ZACCARIA, Battipaglia 2011. L’Archivio Storico del comune di Fisciano (1810-1947), a cura di B. TROTTA, Salerno 2008. Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV, Campania, a cura di M. INGUANEZ, L. MATTEI-CERASOLI, P. SELLA, Roma 1942. RESCIGNO G., Economia e società nel Principato Citeriore. Lo “stato” di S. Severino nel Settecento, Salerno 1999. RESCIGNO G., La valle dell’Irno. L’età dell’oro. (Territorio, società, economia, rivoluzioni), Fisciano 2017.

Testi di riferimento

Amelio G., Fisciano e dintorni, Salerno 1994.

Crisci G., Campagna A., Salerno Sacra. Ricerche Storiche, Salerno 1962.

Crisci G., Salerno Sacra. Ricerche storiche, 2a edizione a cura di V. De Simone, G. Rescigno et al., vol. II, Lancusi 2001.

L’Archivio parrocchiale di Carpineto di Fisciano. Inventario, a cura di L. Aversa, G. Fiore, R. Zaccaria, Battipaglia 2011.

L’Archivio Storico del comune di Fisciano (1810-1947), a cura di B. Trotta, Salerno 2008.

Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV, Campania, a cura di M. Inguanez, L. Mattei-Cerasoli, P. Sella, Roma 1942.

Rescigno G., Economia e società nel Principato Citeriore. Lo “stato” di S. Severino nel Settecento, Salerno 1999.

Rescigno G., La valle dell’Irno. L’età dell’oro. (Territorio, società, economia, rivoluzioni), Fisciano 2017.